(Io lo vedo in 1280X1024 sul mio pc. a risoluzioni più basse le immagini vanno fuori posto...)
La differenza tra il caso ideale e la realtà sono le aberrazioni.
f = 100 mm per la legge dei costruttori di lenti ho f = R
f# = 5 = f/D con D = 20 mm
OBJ = oggetto
STO = Aperture stop (apertura)
IMG = immagine
Le superfici sono considerati piani.
Schiaccio subito il tasto GEN vado ad impostare l’apertura:
Aperture Type -> Entrance Pupil Diameter
Aperture Value -> 20 mm (nel sootmenù Units posso cambiare unità di misura)
Surf:Type: è il tipo di superficie, per il momento va bene la standard
Comment: serve a scrivere commenti
Rdius: è il raggio di curvatura della superficie se un piano -> Infinity
Thickness: è la distanza dalla superficie successiva
Glass: è il tipo di vetro
Semi-diameter: va lasciato in autmatic
Conic: serve se voglio provare superfici delle lenti non sferiche ma più in generale coniche e va impostato con k che definisce la forma della conica dall’equazione generale
k=0 Cerchio
k=-1 Parabola
k<-1 Iperbole
-1
k>0 Elossoide Oblato
dalla lente. Per farlo modifico il parametro Thickness a 100 e lascio invariati gli altri è un truccheto per visualizzare meglio i raggi che arrivano dall’infinto.
Fuori fuoco e Aberrazione Sferica

Fa lo spot dell’immagine (o di qualunque piano sull’asse) in pratica funziona come se mettessi un foglio opaco bucherellato davanti al raggio. Questa funzione genera il grafico in figura. In alto a dx vedo la lunghezza d’onda dei raggi considerati, al centro vedo l’immagine sul piano (x,y) perpendicolare all’asse del sistema (z). Con settigs posso cambiare vari parametri come la forma della figura, le unità di misura, la scala, il punto sull’asse deve fare l’immagine, ecc…


Mi dà una idea di che tipo di aberrazione sto trattando o meglio qual è l’aberrazione domiante sul piano che stiamo considerando. Il grafico rappresenta l’aberrazione in funzione dei raggi sulla pupilla di ingresso (PX, PY). Prendendo come riferimento il Raggio Principale. Se non ho aberrazioni il grafico è una retta coincidente con l’asse delle ascisse. Se sposto il piano focale parallelamente a se tesso sull’asse (z) la curva di aberrazione rimane una retta ruotata attorno il centro degli assi. In questo caso significa che non sono a fuoco o che ho una aberrazione di fuorfuoco. In realtà il grafico non rappresenta proprio una retta quindi significa che sono presenti anche altre aberrazioni ma su questo piano quella dominante è quella di fuori fuoco.
Il diagramma qua in fianco fa proprio vedere quello che ci interessa: noi ci troviamo in questo momento nella situazione d) : le curve di aberrazione coincidono e risulterebbe valida la mia ipotesi di dovere spostare il fuoco verso sx.
Scoperta la aberrazione che affligge il mio sistema provo a toglierla. Ora per il momento il modo più facile sarebbe spostre avanti e indietro il piano immagine sull’asse fino ache non trovo ill fuoco migliore.
Nono ci resta che vedere la curva di aberrazione che non sembra una retta parallela all’asse delle ascisse, anzi sembra una curva polinomiale tipo una cubica. Dal disegno in fianco noto che l’aberrazione potrebbe essere il caso d) ossia una aberrazione sferica a dx del fuoco parassiale. In pratica qusto significa che i raggi fuori asse vanno a fuoco su un piano diverso dal piano focale e il piano focale stesso non è più piano ma è curvo.Per sicurezza vediamo cosa succede aggiungendo un raggio che proviene da un punto fuori asse.
Schiaccio il bottone Fie appare un foglio con varie righe. Ogni riga è un punto con cui posso descrivere oggetto/immagine. Ne posso generare al massimo 12. Spunto 2 righe e scrivo sulla colonna y-field 15° per il raggio 2 e -15° per il raggio 3. In pratica sembra che risolvendo il fuoco parassiale ho introdotto “la stessa aberrazione” per i punti fuori asse ossia questi non vanno a fuoco sul piano ma un po’ prima lungo la direzione (z). Zemax cura questa aberrazione in maniera molto pratica ossia tenta di valutare la distanza sull’asse in cui porre il p.f. tale da minimizzare l’rms (scarto quadratico medio) delle distanze dei punti dello spot del raggio principale sul p.f.. In pratica utilizza la tecnica statistica dei minimi quadrati sui punti dello spot e trova la (z) per cui questi punti sono più vicini (o lo spot è più piccolo). Entra in scena la merit function! Dal menu Editors -> Merit Function . Dalla finestra che si apre clikko Tools->Default Merit Function. Si apre una finestrella e dai menu a tendina e seleziono come abbiamo detto RMS, Spot Radius, Chief Ray Schiaccio OK e ritorno all’editor inserisco una riga Type->effl (effective focal length) , Target->100, Weight->1. In pratica gli ho detto di trovare il fuoco non aberrato attorno a 100 mm, usando come peso 1. Se aumento il per lui cercherà di restare sempre più vicino al fuoco che ho dichiarato.
Ora mi pongo la domanda: “ma se modifico i raggi di curvatura della lente posso miglirare ancora il mio sistema ottico?” Ora basta usare la Merit Function mettendo variabili anche i raggi della lente. Devo ricordare di aggiornare la M.F. ogni volta che cambio le variabili. In realtà la M.F. è uno strumento potentissimo praticamente basta mettere come variabili i parametri del sistema che ritengo utili e ottimizzare il sistema su quelle variabili. Nel nostro caso il programma ha pensato di modificare i raggi di curvatura riducendo il raggio di curvatura della superficie positiva e aumentando quello della superficie negativa. Il risultato è che lo spot si è ridotto a 100 micron con un rms di circa 22 micron.
Astigmatismo
Ora tolgo in raggi in asse e aggiungo raggi fuori asse per esempio a 15° e riplotto il sistema. Produco i grafico T.F.S.D. e le curve di aberrazione. La situazione è diversa dalle precedenti. Dal grafico degli spot vedo lo spot sul piano focale parassiale allungato lungo la drezione verticale (tangenziale) e gli spot precedenti allungati lungo la direzione orizzontale (sagittale).
Confronto le curve di aberrazione con il disegno in fianco e vedo che sono esattamente nel caso e). Siamo in presenza di astigmatismo. Questa aberrazione affligge raggi fuori asse poiché il cono incide asimmetricamente sul sistema ottico. Così le porzioni di raggio sono diverse sui due piani, causando una focale diversa per i piani tangenziale e sagittale. Un modo per tenteare di risolvere questa aberrazione è risolvere la M.F. ottimizzandola su un asse per esempio l’asse (x). In questo modo una delle aberrazioni sparisce.
Coma
Ora provo ad invertire i raggi di curvatura della lente. Per farlo seleziono le 2 superfici e clicco su Tools->Moscellaneous->Reverse Elements.
Ora la situazione è cambiata ancora. Lo spot ha la forma allungata di una “cometa” ed è ancora presente astigmatismo almeno sull’asse tengenziale. Confrontando le curve di aberrazione con quelle nella figura a fianco vedo che sono afflito da coma.
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